Ep.49 – Che c’entra la meditazione con il saldo e stralcio?

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Spesso le trattative vanno male (o sono più difficili del previsto) perché non si riescono a gestire le proprie emozioni negative.

Rabbia, ansia, frustrazione… questi sono tutti stati d’animo che incidono sul modo di interagire con la propria controparte e che possono ostacolare il raggiungimento di un accordo con quest’ultima.

Conoscere te stesso e capire come affrontare in maniera corretta le emozioni che provi in un momento stressante sono gli unici modi che hai per evitare che queste ultime ti facciano commettere degli errori.

Errori che, quando ci sono in ballo soldi e le vite dei tuoi assistiti, possono costare molto cari.

Oggi vedremo come la meditazione possa aiutarti a risolvere questo tipo di problema e, di conseguenza, come possa anche permetterti di chiudere più saldi e stralci rispetto ad ora.

Ma, prima di entrare nel vivo del discorso

Mi presento:

Mi chiamo Andrea Gamberi e, qualche anno fa, come molti, anche io pensavo che meditare fosse una cosa da “tipi alternativi” e un po’ “new age”.

Te lo dico sinceramente:

Inizialmente tante delle cose che sentivo in merito a questo specifico argomento mi sembravano delle cazzate.

Ma poi, spinto a provare da un amico di cui avevo molta stima, mi sono accorto che ERO IO che avevo un atteggiamento sbagliato verso questa pratica e che, invece, la meditazione poteva aiutarmi davvero a risolvere molti dei problemi che avevo in quel periodo (soprattutto in relazione alle emozioni negative che, alle volte, provavo nei confronti dei miei interlocutori; emozioni che mi portavano a sbagliare approccio con loro).

Da quel giorno medito in maniera costante, e quest’attività quotidiana mi ha portato grandi benefici sia dal lato psicofisico che da quello lavorativo.

Proprio per questa cosa oggi voglio parlarti del “perché” meditare ti può essere di aiuto, sia per diminuire il tuo livello di stress che per raggiungere, più velocemente e con meno sforzo, un accordo con il tuo interlocutore (chiunque esso sia).

Iniziamo sfatando un mito:

La meditazione NON è quella che vedi nei film.

Non serve essere un asceta o stare seduto per ore nella posizione del loto, sotto una cascata ed in mezzo ad una foresta, per praticare questo genere di attività.

Puoi ‘meditare’ anche in macchina, fermo ad un semaforo.

Spesso, è solo lo stereotipo che abbiamo della meditazione che ci allontana da quest’ultima:

Pensiamo di non avere il tempo per praticarla e non vogliamo nemmeno sembrare “strani” a chi ci sta intorno.

Ma, soprattutto, NON ne capiamo i benefici associati alla nostra vita quotidiana.

E, così, continuiamo a vivere male quando, invece, con soli 2 minuti al giorno, potremmo essere tutti meno stressati e più performanti sul lavoro e nel privato… soprattutto se inizi a praticare in maniera regolare la meditazione che si usa nella Mindfulness, di cui ti parlerò tra poco.

Ma partiamo dal principio:

Negoziare può essere stressante

Spesso la tua controparte può avere un modo di fare indisponente (o che ti da fastidio).

Alle volte, poi, la trattativa può essere difficile perché, magari, il tuo interlocutore potrebbe non comprende appieno le difficoltà a cui tu ed il tuo cliente andate incontro per cercare di raggiungere un accordo con lui.

I motivi per cui potresti provare ansia, rabbia o frustrazione in merito ad un negoziato potrebbero essere infiniti e, come ti ho detto poco fa, se mal gestiti ti porteranno a commettere degli errori.

Magari, per esempio, la frustrazione per il fatto che la tua controparte sembri non capire le motivazioni della tua offerta potrebbe portarti a perdere la pazienza e ad aggredire verbalmente il tuo interlocutore.

E questo ostacolerebbe il raggiungimento di un accordo.

Ti confesso che, quando ero all’inizio della mia esperienza in questo settore, qualche volta mi è capitato di perdere la brocca per colpa del modo di fare di qualche mia controparte.

E, mi sono sempre pentito di quei cinque minuti di follia.

Per farti capire bene che cosa intendo dire

Ti racconto una mia esperienza personale:

Parecchi anni fa stavo portando avanti una negoziazione con una persona che, come stile di personalità, rientrava nella categoria degli “Amabili”.

Come ti dicevo nell’episodio n. 38 di questa serie, chi presenta un modello di personalità di quel tipo tende a non prendere posizione sui problemi che si trova davanti, a non esporsi direttamente cercando di evitare qualsiasi conflitto.

Purtroppo, però, questo modo di fare è completamente l’opposto di quello che mi caratterizza.

Io sono uno di quelli che dicono le cose come stanno, non ho peli sulla lingua e prendo di petto i problemi fino a che non supero l’ostacolo che mi si para di fronte.

Proprio per questo motivo

Ero molto in difficoltà nel portare avanti una trattativa con quella persona

Per chiudere un accordo c’erano molti temi da affrontare e problemi da risolvere e, in base al mio modo di agire, proponevo delle soluzioni al mio interlocutore ma, purtroppo, mi trovavo sempre di fronte ad un muro di gomma…

Ogni cosa che dicevo doveva essere portata all’attenzione di qualcun altro, per poi perdersi nei meandri della burocrazia e NON ottenere quasi mai un riscontro.

Mi sembrava un incubo

Per questo motivo la negoziazione procedeva lentamente.

In quel periodo, poi, ero molto sotto pressione per il fatto che la data dell’Asta si avvicinava e che c’erano buone possibilità che qualcuno potesse comprarsi la casa del mio cliente in quel modo, facendo fallire la trattativa e portando alla canna del gas il mio assistito e tutta la sua famiglia.

E, proprio per questi motivi

All’ennesimo scaricabarile sbroccai

Gliene dissi tante!

Troppe…

Ero come un fiume in piena…

Gli riversai addosso tutta la frustrazione che avevo accumulato nelle settimane precedenti.

Bastarono una manciata di minuti di follia per fare un casino

Dall’altra parte della cornetta quella persona si era ammutolita e, senza dire una parola, mi mise giù il telefono in faccia.

Una volta che mi fui calmato, mi resi conto della cazzata che avevo fatto.

Mi volevo prendere a schiaffi da solo.

Ma ormai era troppo tardi.

Impiegai quasi una settimana per rimediare a quella situazione e, facendo una fatica immensa, riuscii a chiudere un accordo con la mia controparte per il rotto della cuffia.

Resomi conto dell’errore fatto e ascoltando i consigli di quel mio amico di cui ti parlavo all’inizio di questo episodio

Qualche tempo dopo iniziai a meditare

E vidi subito la differenza rispetto a prima.

Incominciai a percepire con chiarezza i miei stati d’animo, a prendere coscienza degli stessi e, piano piano, a capire anche come gestire le emozioni che si sviluppavano dentro di me (soprattutto se negative).

Non fu una cosa immediata, ci volle del tempo per essere consapevole di tutto ciò ma, giorno dopo giorno, meditazione dopo meditazione, acquisii questa fantastica capacità.

Ora ti potresti chiedere:

«Ma, quindi, perché meditare mi potrebbe essere di aiuto durante una trattativa?»

Perché ti permette di accorgerti dei tuoi pensieri e dei tuoi stati d’animo e, di conseguenza, di NON farti dominare da loro.

Mi spiego meglio:

Ogni giorno la nostra mente è piena di rumore di fondo.

Si è stimato che l’uomo medio possa avere tra i 60.000 e i 70.000 pensieri al giorno, la maggioranza dei quali, purtroppo, negativi.

Paure, rabbia, insicurezze (e via dicendo) ci portano a quella che gli esperti chiamano “ruminazione mentale”; uno stato nel quale la nostra mente è così concentrata su un problema (o su una sensazione) da escludere tutto il resto e da andare in loop per molte ore incidendo in maniera negativa sul nostro umore.

Immagino che avrai sperimentato anche tu questo stato d’animo.

E non è piacevole quando capita.

Il più delle volte, poi, le emozioni che proviamo rimangono a lato della nostra coscienza e, di conseguenza, NON sappiamo nemmeno quale sia il motivo preciso per cui ci sentiamo in quel modo.

Meditare ti permette di capire che cosa provi in QUEL momento

Ti aiuta a renderti conto che, quello che senti, deriva da pensieri e che i pensieri sono reali solo nella tua testa, non al di fuori di essa.

In conseguenza di ciò, meditando, riesci a vedere “dall’esterno” quello che sta capitando nella tua mente senza essere più coinvolto a livello emotivo dalle sensazioni negative che provi.

In sostanza puoi riuscire a creare distacco da quello che ti turba, così abbassando il tuo livello di stress ed evitando che il tuo stato d’animo possa influenzare le tue scelte.

«Ok… ma come faccio a fare questa cosa?»

Molto semplice:

Concentrandoti sul respiro…

Adesso ti spiego cosa fare:

Siediti comodo in un posto tranquillo (hai bisogno di un momento tutto per te e, soprattutto all’inizio, puoi avere difficoltà a rilassarti se sei in mezzo alla gente o al rumore).

Chiudi gli occhi e inizia a respirare profondamente.

Quando inspiri, se puoi, fallo con il naso.

Devi procedere in maniera rilassata, senza forzature.

Respira profondamente cercando di riempire del tutto i tuoi polmoni. Per fare questa cosa nella maniera corretta cerca di abbassare il tuo diaframma e di gonfiare la pancia.

Una volta che avrai riempito i polmoni d’aria, trattieni il respiro per 4-5 secondi, poi espira lentamente con la bocca.

Focalizza la tua attenzione sulla respirazione e cerca di non pensare ad altro

Vedrai che il silenzio nella tua mente durerà poco, dopo un po’ qualche pensiero popolerà la tua testa.

È normale.

Ed è qui che entra in gioco la vera e propria meditazione:

Devi accorgerti di quel pensiero e, gentilmente, ritornare a focalizzare la tua attenzione sul respiro.

Ogni volta che ti renderai conto di avere la mente occupata da qualche cosa che non sia la tua respirazione, devi ripetere il passaggio che abbiamo appena visto concentrandoti sul ritmo del tuo respiro.

Tutto qui

È semplice

All’inizio bastano un paio di minuti al giorno poi, con il tempo e la pratica, puoi aumentare la durata delle tue sedute.

Io medito una ventina di minuti alla mattina e, nei momenti più stressanti, anche in mezzo alla giornata.

Ora…

Perché funziona?

Per il fatto che, meditazione dopo meditazione, riuscirai sempre più velocemente a capire quando un pensiero ti si formerà nella testa e a comprendere che quello è solo un pensiero, non la realtà oggettiva.

In questo modo, quando sentirai montare la rabbia o la frustrazione per quello che ti sta capitando intorno o per il comportamento di qualcuno, ti accorgerai di quello che starà avvenendo nella tua mente e potrai agire di conseguenza, per esempio calmandoti o concentrandoti sul modo giusto per evitare la lite con il tuo interlocutore.

Questo ti darà quella lucidità mentale che ti permetterà di affrontare ogni situazione difficile e stressante senza perdere il controllo di te o delle tue azioni.

Se impari a farlo, ti assicuro che questo è un super potere che ti aiuterà molto nella vita e nel lavoro.

Provare per credere.

Conosci un professionista che si occupa di saldi e stralci?

(Per esempio un avvocato, un agente immobiliare o un investitore…)

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Te ne sarà grato!

Allerta SPOILER:

La prossima settimana vedremo insieme come usare le informazioni in tuo possesso per aumentare le probabilità di successo della tua trattativa con la Banca.

Come sempre sarà un episodio molto operativo e, di conseguenza, se vuoi diventare una superstar del saldo e stralcio del debito, ti consiglio di prendere carta e penna e non mancare all’appuntamento.

Ci vediamo qui tra sette giorni

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L’autore
Andrea Gamberi

Tratto con le Banche e le Finanziarie per restituire una vita alle persone che mi chiedono aiuto… in sostanza risolvo problemi e non ne creo di nuovi.

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